Sanremo 2016: il pagellone fashion della prima serata!
Sanremo: la musica, i look, il vallettame, le gaffe, gli ospiti, i cachet…ogni anno puntuale risveglia il nostro spirito nazional popolare e il veleno sopito da critici televisivi.
Sul palco tutto è giudicabile e tutti possono dare voti e intonare canzoni…giusto?
Affilate le unghie e temperate le diottrie voglio i vostri commenti 😉
Claim di questa edizione 2016: “Tutti amano Sanremo (quando i dipendenti timbrano…)”
Carlo Conti
Smoking blu Ferragamo elegante al punto giusto, capello da marines inamidato più di una gorgiera rinascimentale, quantità di cerone non pervenuta…sul palco se la cava bene, te ne accorgi soprattutto quando devono interagire i figuranti valletti.
Gabriel Garko
Il look era leggermente retrò e poteva anche funzionare ma non è questo il punto, qualsiasi visagista sarebbe inorridito alla vista di zigomi tirati a lucido e rimpolpati di botox, ciuffo di pece nera tendente al catrame, mimica gattara in costante ammiccamento. Ogni inquadratura si trasforma nello scatto di un casting da fotoromanzo.
Capacità di improvvisazione: inesistente
Capacità di leggere il gobbo con disinvoltura: idem
Confidiamo nelle prossime puntate…
Madalina Ghenea
Bellezza esotica e malinconicamente mediterranea. Tradisce un disagio spontaneo per la situazione che si perdona con tenerezza. E’ bella di una bellezza che non pretende. Mai eccessivamente self confident. Apprezziamo.
1) la tigressa
il primo outfit di Alberta Ferretti non rispecchia esattamente la mia idea di stile, è lussureggiante e sontuoso ma stona con i suoi capelli e la colloca in una sfera lontana dall’universo sofisticato ed etereo a cui ci aveva abituato la Ferretti.
2) il cigno nero
Il secondo abito piumato le dona molto di più. Peccato l’invasivo collarone Damiani, dona luce non necessaria, bastava il suo collo raffinatissimo.
3) Charleston
Azzeccatissimo! Pettinatura, luccichio, movimento, tacchi e un po’ di disinvoltura roaring 20’s a sfondare il finale!
Virginia Raffaele
Fisicatissima presenza comica della serata: regge benissimo l’imitazione della Ferilli inguainata prima in un abito cipria con cristalloni post scudetto e a seguire in abito nero più elegante ma comunque trascurabile.
Entrambi gli outfit sono di Uel Camilo (stilista brasiliano che opera nel made in italy). Bisogna saperlo per evitare di andarci.
Noemi
Si presenta con un abito nero dallo scollo abissale di Bianca Gervasio. Senza infamia e senza lode ma ho apprezzato la sottrazione.
Non si può dire lo stesso del trucco, troppo teatrale.
Deborah Iurato
Abito di ispirazione shakespeariana di Francesco Paolo Salerno.
Sbagliato: il colore, la trasparenza, l’intarsio tatoo, la foggia a melenzana gigante. I bordi e le zip fino all’ombretto.
Deborah cambia la stylist ADESSO!
Laura Pausini
Le vogliamo bene perchè è genuina e almeno una volta abbiamo cantato le sue canzoni ma…sceglie un abito da matrona Swarovski firmato Stefano de Lellis dove tutto è TOO MUCH!
Orecchini, cinturone multicolor, collarino, palpebra iperglitterata, giacca che manco Elsa di Frozen a un party tirolese. kg di cristalloni e solo una guaina a sorreggere il tutto.
Quando ha messo la giacca di 20 anni prima ero quasi contenta…
Garko e la Ghenea spariscono per parecchio tempo, il loro colore di capelli richiede continui aggiornamenti… parte un video di autopromo della Liguria girato probabilmente dal cugino di qualcuno e in sovraimpressione la scritta: Buon San Valentino da Folletto.
Arisa
Decido di resistere e arriva Arisa in Anna Purna total look. Lo so che è stata distrutta da tutti ma alla fine le riconosco il coraggio di un look tra i più contemporanei: tinta pastello, trasparenza, scarpa da ballerina sexy con incrocio nero.
Inadatto ma coraggioso. L’avanguardia è così.
Irene Fornaciari
Non pensavo l’avrei mai detto ma era ben vestita, sofisticata più di tutte le altre volte. Abito lungo dal taglio classico con scollo inedito sulla schiena. Less is more ditelo alla stylist Pausini.
Il mio scettro va a lei.
Kasia Smutniak
Non sbaglia mai un tappeto rosso e non sbaglia nemmeno con un rigoroso Prada nero addosso. Calvinismo sexy.